mercoledì 19 febbraio 2014
Marina Bruccoleri presenta il progetto Alba
Sono ormai notizie di ogni settimana e non solamente nella cronaca nazionale, ma nelle pagine di cronaca locale, riguardano Bolzano - la città - ma anche la periferia…., le valli...., Ultima la notizia della “liberazione” (probabile) da un futuro di miseria e sopraffazione di due giovani donne appena diciottenni, oggetto di sfruttamento sessuale.
Lo sfruttamento sessuale di donne, soprattutto giovani, e soprattutto straniere, è un fenomeno che per difesa, il nostro sguardo e la nostra attenzione, volutamente distratta, tende a confinare in luoghi “altri”, lontano da noi, nelle città , grandi, medio - grandi. Ci vogliamo e ci siamo voluti illudere che “loro” fossero a Verona, magari anche a Trento ma non nell’Alto Adige “felix” , nelle idilliache cittadine e valli, e che questi fossero problemi che riguardano “altri” ed “altrove”, come la violenza, come la deprivazione dei minori, o che si trattasse di “eccezioni” , fuori dal corpo sociale della nostra comunità; Invece, ci riportano alla realtà, tutte quelle persone, operatori, professionisti , volontari
che a vario titolo si occupano del problema dello sfruttamento sessuale e della schiavitù cui sono ridotte molte donne, e talvolta, anche se più raramente, anche giovani uomini, È questo il motivo per cui nell’ultima seduta dell’anno 2013 la Commissione Pari Opportunità del Comune di Bressanone ha voluto chiudere il ciclo di incontri con le varie realtà che operano sul territorio provinciale, con la presenza ed il racconto della dott.ssa Marina Bruccoleri, che da anni lavora presso l’Associazione La Strada – Der Weg ed è attualmente responsabile del progetto “Alba”. La dott.ssa Bruccoleri ha illustrato il progetto “Alba”, che nasce nell’anno 2003, nell’ alveo delle attività dell’associazione La Strada – Der Weg allo scopo di aiutare le vittime di tratta e sfruttamento sessuale a sottrarsi a questa schiavitù e dare loro sostegno materiale e psicologico per il reinserimento e l'inclusione. Promosso, finanziato e coordinato dalla Provincia Autonoma di Bolzano (Ufficio Famiglia, donna e gioventù - area inclusione sociale) il progetto coinvolge tre associazioni : Volontarius, La Strada - Der Weg e il Consorzio Consis. La cd. Legge Turco/Napolitano n. 286 del 2003 ha offerto, prima in Europa, ed offre ad oggi gli strumenti giuridici per operare in modo efficace su questo fenomeno, con la previsione di misure a tutela delle donne e dei minori, e, - come sottolineato dalla dot.ssa Bruccoleri - è stato questo lo strumento giuridico che unito alla forte sinergia che ha legato tutti gli operatori del territorio provinciale ha consentito il raggiungimento di molti obbiettivi.
Le tre le associazioni coinvolte si occupano dei vari “segmenti” del percorso di affrancazione in cui si può suddividere l’iter di una donna vittima di sfruttamento: dagli operatori che si occupano di prendere contatto diretto e personale, sulla strada, con le donne vittime, e che riescono a guadagnarne la fiducia, in modo da dare concretezza e forza ai loro propositi di “liberazione”, a quelli che le accompagnano materialmente e psicologicamente nel non facile percorso di ri-adattamento ad una quotidianità molto diversa dalla precedente e spesso inizialmente anche frustrante, e non ultimo chi si incarica di far acquisire alle donne una professionalità per creare loro opportunità lavorative e completare il percorso di “liberazione” , consapevolezza ed autonomia. Non ha taciuto la dott.ssa Bruccoleri come durante questo percorso continua debba essere l’attenzione alla sicurezza ed incolumità delle donne coinvolte ma anche degli operatori.
Le donne sotto protezione, sfuggite allo sfruttamento, hanno a disposizione alloggi protetti in cui vengono ospitate nel più assoluto anonimato per un periodo idoneo a consentire loro di affrontare il reinserimento ed il percorso di autonomia. L ‘associazione Alba, ha illustrato la dott. Bruccoleri - si occupa inoltre dell’assistenza di minori che necessitino, transitoriamente o permanentemente di allontanarsi dal nucleo familiare, ed a tale scopo offrono sostegno ed anche alloggio. La tematica della violenza e dello “sfruttamento” si incrocia infatti spesso con quella delle condizioni di giovani e giovanissimi.
A chiusura di questo quadro non bisogna mai dimenticare – ha sottolineato la dott.ssa Bruccoleri – forte della sua ormai decennale esperienza, che se questo fenomeno attecchisce e, come pare dai resoconto della cronaca, prolifera, è anche e soprattutto perché trova la complicità o anche solo l’acquiescenza di una mentalità che non condanna in modo chiaro e deciso tutte le forme di violenza, di qualsiasi genere esplicito o meno, fisica o psicologica e si potrebbe dire “morale”, non ultima la “mercificazione” e la “reificazione” del corpo femminile, cui in forme apparentemente innocue siamo stati tutti un po’ assuefatti negli ultimi decenni.
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lunedì 25 novembre 2013
Rispetto è il nostro pane quotidiano: Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne
Semafori rossi nelle aree pedonali più frequentate, sacchetti del pane con la scritta “Rispetto è il Nostro Pane Quotidiano“, occhi alle fermate degli autobus: per dire no alla violenza sulle donne la Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Bressanone ha dato vita, già dall’anno passato, ad una vera e propria rete locale di sostegno contro la violenza. Quest’anno si ripropone in forma allargata con nuovi partner e iniziative – non solo a Bressanone ma anche nei comuni di Varna e Chiusa.



Purtroppo episodi di violenza contro le donne hanno riempito anche quest’anno le pagine della cronaca altoatesina. Le forme di violenza sono molte, dall’oppressione psicologica alle più gravi forme di aggressione fisica che spesso sfociano anche in veri e propri drammi familiari. Che il fenomeno sia difficile da debellare lo dimostrano le richieste di accoglienza alla Casa delle Donne che, secondo Barbara Wielander, direttrice del servizio per il circondario di Bressanone, nell’anno trascorso sono aumentate in modo esponenziale.
Alle iniziative in programma quest’anno per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, partecipano, assieme a Bressanone, anche i Comuni di Chiusa e Varna dove si svolgeranno diverse campagne di sensibilizzazione. Tra gli attori coinvolti nella rete locale antiviolenza e coordinati dalla Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Bressanone, ricordiamo: la piattaforma Uomini Contro la Violenza, la Casa delle Donne di Bressanone, la sezione Yoseikan Budo dell’SSV Brixen e il Club Zonta di Bressanone. “L’obiettivo“ così la presidente Monika Leitner “è quello di far riflettere e coinvolgere nella discussione più persone possibili anche negli altri comuni della Valle Isarco. Dare vita ad una rete locale ci permette di raggiungere questo obiettivo“.
Semafori rossi nelle zone pedonali
La piattaforma Uomini Contro la Violenza, coordinata da Markus Frei e dai servizi sociali della Comunità Comprensoriale della Valle Isarco, rinnova la campagna “Semafori rossi“ estendendo l’iniziativa anche a Varna e Chiusa. Nei punti più frequentati e nelle zone pedonali dei tre comuni – Porta Sabiona, Vicolo Portici e Vicolo del Duomo a Bressanone, Porta Bressanone nella Città Alta a Chiusa e Casa Voitsberg a Varna – verranno istallati, per 16 giorni a partire dal 25 novembre (Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne) e fino al 10 dicembre (Giornata Mondiale per i Diritti dell’Uomo), dei semafori. Ben visibili inizialmente il segnale dei semafori sarà sempre rosso. Al rosso è associato il simbolo della donna proprio a voler rafforzare lo slogan “Stop alla violenza contro le donne“. A dicembre poi la luce sarà verde, il colore associato al simbolo dell’uomo, con lo slogan “Restiamo nella zona verde“. Lo stesso messaggio sarà riproposto nelle cartoline che verranno distribuite in diversi punti della città e nei panifici.
“Rispetto è il nostro pane quotidiano“ - iniziativa nei panifici
Rispetto e tolleranza sono gli ingredienti fondamentali di qualunque rapporto. È questo il principio che ha ispirato l’iniziativa “Rispetto è il nostro pane quotidiano“ sostenuto dalla rete locale assieme ai panifici dei comuni coinvolti. A partire dal 25 novembre i panifici utilizzeranno sacchetti di carta con la scritta “Rispetto è il nostro pane quotidiano“ e il simbolo del semaforo rosso e verde, per gli acquisti di prodotti paneari.
“Zonta says No“ alle fermate degli autobus
Oltre a queste iniziative prende piede, anche a Bressanone, la campagna mondiale “Zonta says No“, sostenuta dal Club Zonta di Bressanone, sotto la giuda della presidente Gabriele Lülig e Helga Dejaco. In diverse fermate dell’autobus verranno installati degli occhi per attirare l’attenzione dei viaggiatori e richiamarli a combattere la violenza contro donne e ragazze. La campagna sottolinea l’importanza di Zonta come una delle più importanti organizzazioni mondiali che si impegna a migliorare le condizioni di vita della donna in tutto il mondo.
“Women Safety Training“ una lezione gratuita
Anche quest’anno la sezione Yoseikan Budo dell’SSV Brixen offre la possibilità di partecipare gratuitamente ad una lezione di difesa personale. Un’iniziativa che, grazie al successo dell’associazione altoatesina Yoseikan Budo, quest’anno viene estesa a tutta la Provincia. A Bressanone, dal 25 e fino al 29 novembre, professionisti esperti dell’arte del combattimento saranno a disposizione delle donne e delle ragazze interessate per mostrare loro gli aspetti più importanti della difesa personale.
La Casa delle Donne: offre consulenza e sostegno
La Casa delle Donne offre a tutte le donne in difficoltà assistenza, sostegno, protezione e aiuto 24 ore su 24. Inoltre le collaboratrici svolgono attività d’informazione e sensibilizzazione, organizzando, su richiesta, convegni, seminari e workshop nelle scuole, nelle università, nelle associazioni e per gruppi di interessati.
Purtroppo episodi di violenza contro le donne hanno riempito anche quest’anno le pagine della cronaca altoatesina. Le forme di violenza sono molte, dall’oppressione psicologica alle più gravi forme di aggressione fisica che spesso sfociano anche in veri e propri drammi familiari. Che il fenomeno sia difficile da debellare lo dimostrano le richieste di accoglienza alla Casa delle Donne che, secondo Barbara Wielander, direttrice del servizio per il circondario di Bressanone, nell’anno trascorso sono aumentate in modo esponenziale.
Alle iniziative in programma quest’anno per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, partecipano, assieme a Bressanone, anche i Comuni di Chiusa e Varna dove si svolgeranno diverse campagne di sensibilizzazione. Tra gli attori coinvolti nella rete locale antiviolenza e coordinati dalla Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Bressanone, ricordiamo: la piattaforma Uomini Contro la Violenza, la Casa delle Donne di Bressanone, la sezione Yoseikan Budo dell’SSV Brixen e il Club Zonta di Bressanone. “L’obiettivo“ così la presidente Monika Leitner “è quello di far riflettere e coinvolgere nella discussione più persone possibili anche negli altri comuni della Valle Isarco. Dare vita ad una rete locale ci permette di raggiungere questo obiettivo“.
Semafori rossi nelle zone pedonali
La piattaforma Uomini Contro la Violenza, coordinata da Markus Frei e dai servizi sociali della Comunità Comprensoriale della Valle Isarco, rinnova la campagna “Semafori rossi“ estendendo l’iniziativa anche a Varna e Chiusa. Nei punti più frequentati e nelle zone pedonali dei tre comuni – Porta Sabiona, Vicolo Portici e Vicolo del Duomo a Bressanone, Porta Bressanone nella Città Alta a Chiusa e Casa Voitsberg a Varna – verranno istallati, per 16 giorni a partire dal 25 novembre (Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne) e fino al 10 dicembre (Giornata Mondiale per i Diritti dell’Uomo), dei semafori. Ben visibili inizialmente il segnale dei semafori sarà sempre rosso. Al rosso è associato il simbolo della donna proprio a voler rafforzare lo slogan “Stop alla violenza contro le donne“. A dicembre poi la luce sarà verde, il colore associato al simbolo dell’uomo, con lo slogan “Restiamo nella zona verde“. Lo stesso messaggio sarà riproposto nelle cartoline che verranno distribuite in diversi punti della città e nei panifici.
“Rispetto è il nostro pane quotidiano“ - iniziativa nei panifici
Rispetto e tolleranza sono gli ingredienti fondamentali di qualunque rapporto. È questo il principio che ha ispirato l’iniziativa “Rispetto è il nostro pane quotidiano“ sostenuto dalla rete locale assieme ai panifici dei comuni coinvolti. A partire dal 25 novembre i panifici utilizzeranno sacchetti di carta con la scritta “Rispetto è il nostro pane quotidiano“ e il simbolo del semaforo rosso e verde, per gli acquisti di prodotti paneari.
“Zonta says No“ alle fermate degli autobus
Oltre a queste iniziative prende piede, anche a Bressanone, la campagna mondiale “Zonta says No“, sostenuta dal Club Zonta di Bressanone, sotto la giuda della presidente Gabriele Lülig e Helga Dejaco. In diverse fermate dell’autobus verranno installati degli occhi per attirare l’attenzione dei viaggiatori e richiamarli a combattere la violenza contro donne e ragazze. La campagna sottolinea l’importanza di Zonta come una delle più importanti organizzazioni mondiali che si impegna a migliorare le condizioni di vita della donna in tutto il mondo.
“Women Safety Training“ una lezione gratuita
Anche quest’anno la sezione Yoseikan Budo dell’SSV Brixen offre la possibilità di partecipare gratuitamente ad una lezione di difesa personale. Un’iniziativa che, grazie al successo dell’associazione altoatesina Yoseikan Budo, quest’anno viene estesa a tutta la Provincia. A Bressanone, dal 25 e fino al 29 novembre, professionisti esperti dell’arte del combattimento saranno a disposizione delle donne e delle ragazze interessate per mostrare loro gli aspetti più importanti della difesa personale.
La Casa delle Donne: offre consulenza e sostegno
La Casa delle Donne offre a tutte le donne in difficoltà assistenza, sostegno, protezione e aiuto 24 ore su 24. Inoltre le collaboratrici svolgono attività d’informazione e sensibilizzazione, organizzando, su richiesta, convegni, seminari e workshop nelle scuole, nelle università, nelle associazioni e per gruppi di interessati.
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venerdì 15 novembre 2013
Consiglio comunale in Rosa: relazione annuale sull´attivitá
Da un lato ci sono gli effetti della crisi, dall’altro le tradizioni sociali che affondano nelle radici culturali dell’Alto Adige. Entrambi questi fattori, così Monika Berti presidente della Commissione, fanno della donna l’anello debole della catena, soprattutto quando si tratta di voler far carriera. Con il tema „Donne e Lavoro“ la Commissione si é posta l‘obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza e in particolare i datori di lavoro. La relazione sull’attività fa luce sia sulle cause della crescente disoccupazione femminile salita dal 3,8 al 6,7%, che sui provvedimenti adottati dalla Commissione per arginare l‘allarmante fenomeno.
La posizione debole della donna nella realtá lavorativa, così Leitner, é il risultato di diversi fattori. Le ragazze tendono ancora oggi a scegliere mestieri tipicamente femminili che peró sono anche meno retribuiti. Il mercato del lavoro altoatesino rispecchia sostanzialemente questa tendenza tanto che si possono individuare ambiti prettamente femminili ed ambiti prettamente maschili. A questo si aggiungono fenomeni come il Gender Pay Gap, ovvero la rilevante disparitá retributiva, o l’incertezza finanziaria dovuta all’aumento dei casi di separazione e di divorzio. Nella nostra provincia infatti é proprio la categoria sociale dei genitori con uno o più figli a carico, nella maggior parte dei casi donne, e delle donne che vivono da sole, la piú esposta al rischio di povertà.
Nell’ambito delle azioni di sensibilizzazione promosse dalla Commissione nell’anno appena trascorso, hanno trovato spazio iniziative come la giornata internazionale dell’Equal Pay Day. In particolare questa manifestazione, organizzata in collaborazione con il KVW Donne, ha tematizzato proprio la questione della paritá salariale. Tra le altre iniziative si ricordano: la giornata Girls and Boys Day in cui giovani ragazze e ragazzi hanno avuto l’occasione di conoscere attività lavorative in professioni considerate “atipiche per il loro genere”, e l’iniziativa Per Te organizzata proprio in occasione della Festa della Donna, con la partecipazioni di tutti i locali della cittá, per omaggiarle con un caffè. Un altro importante obiettivo della Commissione è stato quello di promuovere nelle aziende locali, assieme agli assessori Brunner, Bacher Marcenich ed alle associazioni di categoria locale, la certificazione “famiglia lavoro” che la Camera di Commercio assegna alle aziende che promuovono una politica del personale orientata alla famiglia. E non solo, la Commissione si è spesa molto nel creare una rete di sostegno contro la violenza organizzando diversi workshop nelle scuole, ha promosso diverse conferenze riguardanti la nuova normativa sulla famiglia e i diritti di eredità per le contadine, ed ha lavorato in stretta collaborazione con la Libera Università di Bolzano.
Al termine della presentazione della relazione annuale, l’assessora Elda Letrari ha distribuito ai membri della Giunta, ai neo eletti in consiglio provinciale Amhof e Blaas ed alle due consigliere comunali, un grambiule del contadino rigorasamente pink dal motto “Forti uguali“ con l’auspicio che questo messaggio possa accompagnare il lavoro dei nostri preppresentanti politici.
Nella foto davanti d.d.v.s.: Monika Leitner, presidente della Commissione per le Pari Opportunitá ed il membro della Commissione Renate Prader, Elda Letrari, Barbara Berti assieme alla Giunta comunale ed ai neo eletti in consiglio provinciale Walter Blaas e Magdalena Amhof ed il segretario generale.
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venerdì 8 novembre 2013
Relazione sulle attivitá annuali della Commissione Pari opportunitá nell´Universitá di Bressanone
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mercoledì 16 ottobre 2013
Grembiuli Rosa: il ruolo delle donne nel mondo contadino
Il clima cordialmente caldo si è avvertito subito e come prima sensazione in occasione della conferenza organizzata da Irmgard Burger Thaler della C.p.O di Bressanone pochi giorni fa nella località di Sarnes. Il tema trattato dall avv.ssa Ulrike Oberhammer, Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità, non era sicuramente dei più “digeribili”. La Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità, ha illustrato infatti i principi del diritto ereditario e le principali distinzioni fra successioni testamentarie e legali, ed in particola modo le regole che disciplinano la successione nell’istituto del cd. “maso chiuso”. A conclusione della relazione la consegna alle partecipanti del grembiule rosa, prodotto e decorato dalle cooperative sociali StoffArt e Funes. Il motto “ugualmente forti”, deve, secondo la Presidente Monika Leitner, essere un incentivo alle donne del mondo contadino ed anche un riconoscimento del ruolo da loro svolto nella difficile conduzione e sopravvivenza dei masi ed in genere di tutte le piccole aziende agricole sudtirolesi. È necessario pertanto che questo riconoscimento venga alle donne che in questo mondo lavorano e vivono.
Helga Lantschner Fischnaller, rappresentante delle contadine della Provincia, persegue in questa direzione lo scopo di dare sempre maggior risalto e visibilità alle donne di questo mondo e quest’anno il Calendario delle Contadine 2014 e la creazione di un nuovo marchio “Alles aus einer Hand” sono risultati di questo progetto. Troppo spesso ancora si presentano, in questo ambito, casi e situazioni in cui la parità di “opportunità” è ben lontana dall’essere raggiunta.
A conclusione dell’incontro ed a dimostrazione dell’impegno ed lavoro profuso tutte le partecipanti e relatrici hanno potuto approfittare di un ricco buffet, preparato personalmente dalle contadine di Sarnes, grazie all’organizzazione di Sonja Thaler.
Foto: Christa Seehauser, Monika Leitner, Elda Letrari, Ulrike Oberhammer, Irmgard Burger Thaler, Helga Lantschner Fischnaller
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sabato 7 settembre 2013
La commissione si mette in rete contro la violenza sulle donne
I fatti sono allarmanti: in confronto agli anni precedenti quest’anno é nettamente aumentato sia il numero delle donne che si sono rivolte al consultorio del centro antiviolenza che il numero delle donne accolte nella Casa delle Donne. Motivo per cui la commissione pari opportunità ha deciso di mettersi in rete con altri soggetti per studiare insieme una serie di misure di prevenzione alla violenza contro le donne.
Già da diversi anni la commissione pari opportunità del Comune di Bressanone promuove varie iniziative per contrastare la violenza sulle donne. Purtroppo, ultimi dati alla mano, la situazione nella Valla Isarco non sembra affatto essersi sdrammatizzata. Per questo nell’ultima seduta della commissione si sono incontrati rappresentanti di varie istituzioni ed organizzazioni per lavorare insieme in una campagna contro la violenza sulle donne. Per Monika Leitner, presidente della commissione, questo lavoro in rete é molto importante: dato che il problema riguarda tutta la nostra società è estremamente importante coinvolgere nella discussione il maggior numero di attori.
Barbara Wielander, la responsabile del consultorio per donne che vivono situazioni di violenza e della Casa delle Donne, ha sottolineato il fatto molto triste e cioè il notevole aumento del numero di donne che ricorrono a questi servizi di consulenza e di accoglienza . Secondo lei l’aumento dei casi é da ricondurre anche al maggiore risalto mediatico a seguito di vari gravi episodi di violenza domestica in Alto Adige. La dott.ssa Wielander é convinta che di seguito molte donne abbiamo trovato il coraggio di rivolgersi al centro antiviolenza.
Giancarlo Milesi, responsabile della sezione Yoseikan Budo dello SSV Brixen, già l’anno scorso è passato dalle parole ai fatti: in collaborazione con la commissione pari opportunità ha proposto dei corsi gratuiti di autodifesa per ragazze e donne. Questa iniziativa ha riscontrato un successo talmente grande che quest’anno sarà allargata a tutto l’Alto Adige.
Markus Frei, responsabile del settore “uomini e ragazzi“ dei Servizi Sociali della Valle Isarco, l’anno scorso, insieme alla commissione, ha ideato il progetto dei “semafori rossi“, progetto con il quale nello scorso novembre si è inteso attirare l’attenzione sulla problematica della violenza. Ha sottolineato quanto sia importante che gli uomini si rendano conto che devono tentare di risolvere le loro situazioni di tensione e di frustrazione in modo positivo, per esempio facendo dello sport.
La presidente Gabriele Lüling e la socia Helga Dejaco dello Zonta Club Bressanone hanno espresso la loro convinzione che l’aiuto dato alle donne è un aiuto dato in modo indiretto a tutta la famiglia e di conseguenza alla società. Per questo é importate per il loro club partecipare a questo tipo di iniziativa.
Durante la seduta sono stati delineati i campi per le varie azioni per Bressanone intorno alla giornata contro la violenza sulle donne del prossimo novembre. Sono in programma diverse iniziative promosse con lo scopo di coinvolgere il maggior numero possibile di concittadine e concittadini.
Da sinistra a destra: La Presidente della Commissione Pari Opportunità Monika Leitner, la Presidente del Zonta Club Bressanone Gabriele Lüling, Helga Dejaco, Markus Frei, Petra Libera, Barbara Senn, Barbara Berti, Irmgard Burger Thaler, la Direttrice della Casa delle Donne Barbara Wielander, Peter Perez, Giancarlo Milesi, SSV Yoseikan Budo Brixen, l’assessora Elda Letrari.
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martedì 16 luglio 2013
Sostenere maggiormente imprese con politica del personale orientata verso la conciliabilitá di lavoro e famiglia

Monika Frenes ha presentato i vantaggi dell’audit famigliaelavoro che viene proposto dalla Camera di Commercio di Bolzano. “L’audit si pone l’obiettivo di individuare soluzioni individuali per una strategia complessiva di successo ed è applicabile a tutti i settori ed a imprese di qualsiasi dimensione. In questo modo si trovano le soluzioni più idonee per l’azienda in questione, che tengano conto sia delle esigenze dei dipendenti, sia di quelle degli imprenditori“ In base alle esperienze di un lasso di tempo di tre anni segue un „re-auditing“. Monika Frenes é convinta che „ne consegue una quota ridotta di fluttuazione dei dipendenti, l’azienda puó contare su uno staff con lunga esperienza.” I costi per l’audit variano secondo il numero di dependenti e spaziano dai 2.500 ai 4.000 Euro, il 60% della somma viene sovvenzionato dalla Provincia di Bolzano. Inoltre le imprese verificate ottengono maggiori sovvenzioni anche in altri campi.
Secondo l’assessore Brunner. „…Bressanone nel suo insieme trae vantaggi dalla presenza di imprese con particolare riguardo alla conciliabilitá tra famiglia e lavoro. Un audit aiuta comunque, anche in presenza di misure gia attuate, a migliorare la qualitá del posto di lavoro e di conseguenza delle prestazioni e dei prodotti.“ Affermazioni condivise da tutti i rappresentanti di categoria.
Wolfgang Knollseisen, rappresentante degli assoimprenditori , ha evidenziato alcune difficoltá nella messa in pratica, come per esempio nel lavoro a turni. Il fiduciario dei liberi professionisti Heinrich Ferretti chiede che una politica del personale attenta alle esigenze della famiglia vada pari passo con alta flessibilitá. La maggioranza dei partecipanti ha rimarcato i costi elevati legati alla procedura dell’audit: i costi gravano soprattutto su piccole aziende fino a 5 dipendenti, dice Michael Kerschbaumer dell’Unione Commercianti . Johann Erlacher, a nome della Confartigianato, ha fatto notare quanto giá la buricrazia faccia lievitare i costi di gestione di un’impresa; sará difficile convincere le imprese ad investire anche nell’audit famigliaelavoro. Dello stesso avviso anche Markus Huber in veste di rappresentante dei ristoratori e degli albergatori, anche secondo lui pochi saranno pronti ad accollarsi ulteriori spese.
A nome della Commissione pari Opportunitá del Comune di Bresanone la assessora Elda Letrari fa dunque appello alla Camera di Commercio di rivedere i costi per l’audit per le piccole e medie imprese. L’audit e in generale la sensibilizzazione per una gestione di impresa che miri a conciliare lavoro e famiglia é la base affinché collaboratori e collaboratrici con o senza famiglia possano avere le stesse possibilitá di fare carriera sul posto di lavoro. Accanto alla cura dei bambini, anche la cura di persone anziane é un compito che esige grande flessibilitá. La nuova legge sulla famiglia deve tenerne conto e prevedere un adeguato appoggio economico.
L’anno 2014 é stato dichiarato dalla Unione Europea anno della conciliabilitá tra famiglia e lavoro per cui sono previsti notevoli finanziamenti in merito. La Commissione si é impegnata a tenere informati i rappresentanto di categoria in merito a tali finanziamenti.
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